FreeBASIC – variabile

Nel precedente articolo abbiamo discusso del concetto informatico di costante e di come utilizzarla nel nostro codice.

È arrivato quindi il momento di parlare della variabile cominciando a darne una sintetica definizione:

Una variabile è una etichetta che rimanda a dei dati registrati in una qualsiasi porzione di memoria che possono essere modificati in qualsiasi momento.

Dichiarazione

La prima cosa da fare quando vogliamo utilizzare una variabile nel nostro codice è dichiararla attraverso l’istruzione dim:

dim mia_variabile as string

Occorre però fare attenzione che i nomi delle nostre variabili rispettino due semplici regole sintattiche:

  1. i nomi possono contenere soltanto lettere maiuscole o minuscole, numeri e il carattere _ (trattino basso, underscore);
  2. i nomi non devono contenere degli spazi.

Come abbiamo già avuto modo di vedere nell’articolo dedicato specificatamente alla dichiarazione, questa assegna uno specifico tipo alla nostra variabile; ciò comporta che dovremo utilizzarla in maniera coerente nel nostro codice: ovvero se abbiamo dichiarato che la variabile è di tipo testo (string), non potremo utilizzarla direttamente in una espressione aritmetica, a meno che non operiamo intenzionalmente una sua conversione.

Ambito di utilizzo

A seconda del punto dove dichiariamo una variabile nel codice che stiamo scrivendo, questa avrà un suo specifico ambito di utilizzo (in inglese scope) che potrà essere:

  • limitato ad una procedura (subroutine o funzione);
  • limitato ad un modulo;
  • oppure utilizzabile ovunque all’interno dei moduli che compongono il nostro programma utilizzando la parola-chiave shared.

Bene, arrivati a questo punto siamo pronti per fare la conoscenza nel prossimo articolo di un tipo di variabile molto speciale: il vettore/matrice (più comunemente noto con il termine inglese array).

FreeBASIC – dim

Dopo aver incontrato l’istruzione print, è arrivato il momento di introdurre il concetto di variabile.

Una variabile è un’etichetta che identifica un ben determinato spazio di memoria che utilizzeremo per archiviare specifici valori.

Data questa definizione si può intuire una cosa molto importante: la tipologia dei valori che vogliamo memorizzare determina la quantità di spazio occorrente.

Ecco allora che risulta evidente che la prima cosa da fare è dichiarare (vedi: lista completa dei tipi di dati standard) il tipo di variabile. Questa dichiarazione dimensiona automaticamente lo spazio in memoria necessario (vedi: limiti dei tipi di dati standard).

In BASIC l’istruzione che fa tutto questo è l’istruzione dim:

dim x as integer, y as integer, t as string

oppure:

dim as integer x, y
dim as string t

Soltanto dopo aver definito un identificativo per la nostra variabile, e la sua tipologia, possiamo assegnargli un valore:

x = 3
y = 5
t = "casa"

Regole per la definizione degli identificativi

Per identificare una variabile – ovvero per darle un nome – occorre rispettare due semplici regole. Regole che valgono non soltanto per le variabili, ma anche per le funzioni e le procedure. Ovvero:

  1. gli identificativi possono contenere soltanto caratteri alfabetici (a-z, A-Z), numeri (0-9), il carattere underscore (_), il punto (.)
  2. il primo simbolo può soltanto essere o un carattere alfabetico o il carattere underscore (_)

Nota: il compilatore FreeBASIC non fa distinzioni tra lettere minuscole e maiuscole. Ciò significa che scrivere pippo equivale a scrivere piPPo.

Bene, siamo ora pronti per passare al prossimo argomento: l’input dei valori tramite tastiera.