Dopo aver incontrato l’istruzione print, è arrivato il momento di introdurre il concetto di variabile.
Una variabile è un’etichetta che identifica un ben determinato spazio di memoria che utilizzeremo per archiviare specifici valori.
Data questa definizione si può intuire una cosa molto importante: la tipologia dei valori che vogliamo memorizzare determina la quantità di spazio occorrente.
Ecco allora che risulta evidente che la prima cosa da fare è dichiarare (vedi: lista completa dei tipi di dati standard) il tipo di variabile. Questa dichiarazione dimensiona automaticamente lo spazio in memoria necessario (vedi: limiti dei tipi di dati standard).
In BASIC l’istruzione che fa tutto questo è l’istruzione dim:
dim x as integer, y as integer, t as string
oppure:
dim as integer x, y dim as string t
Soltanto dopo aver definito un identificativo per la nostra variabile, e la sua tipologia, possiamo assegnargli un valore:
x = 3 y = 5 t = "casa"
Regole per la definizione degli identificativi
Per identificare una variabile – ovvero per darle un nome – occorre rispettare due semplici regole. Regole che valgono non soltanto per le variabili, ma anche per le funzioni e le procedure. Ovvero:
- gli identificativi possono contenere soltanto caratteri alfabetici (a-z, A-Z), numeri (0-9), il carattere underscore (_), il punto (.)
- il primo simbolo può soltanto essere o un carattere alfabetico o il carattere underscore (_)
Nota: il compilatore FreeBASIC non fa distinzioni tra lettere minuscole e maiuscole. Ciò significa che scrivere pippo equivale a scrivere piPPo.
Bene, siamo ora pronti per passare al prossimo argomento: l’input dei valori tramite tastiera.




